
Sogni e simboli, il fuoco – prima parte

Sogni e simboli, il fuoco – seconda parte
Il pensiero creativo e la meditazione sono un esercizio della mente volto a superare la mente stessa, per indagare e superare i limiti della forma nei tre mondi.
L’argomento dei corpi dell’uomo viene trattato in altra sede, per il momento basti sapere che, oltre al corpo fisico, l’uomo ha anche un corpo emotivo (o astrale) che prova le emozioni e i sentimenti, e un corpo mentale dove formula i pensieri. Questi 3 corpi formano la personalità umana ma, oltre la mente, oltre la nostra personalità così umana, vi è un corpo spirituale, che è la nostra anima, che è all’origine di ciò che siamo, e per questo viene chiamato corpo causale.
Come dice il Maestro Massimo: “Che cos’è la meditazione? E’ esercizio della mente volto a superare la mente stessa, grazie alle sue funzioni cognitive possiamo indagare la realtà fino a superare i limiti della forma nei tre mondi”.
La mente normalmente è attratta dagli istinti e dai desideri, non è distaccata da questi, quindi è rivolta verso il basso, ma attraverso la meditazione la mente può cominciare a diventare indipendente e andare ad indagare realtà che sono al di là dei tre mondi fisico, astrale e mentale, e sperimentare il piano causale, che come dice il nome è il piano delle cause, dove tutto ha origine. In realtà non è proprio l’origine di tutto, ho detto così per semplificare, sicuramente è la meta più elevata a cui l’uomo possa aspirare in questo momento, vivere come anima.
Sul piano delle cause tutto diventa più chiaro, si vedono chiaramente le cause e gli effetti che producono, si possono vedere le incarnazioni precedenti e quindi comprendere il percorso che ci ha portato ad essere quello che siamo oggi, la sequenza di cause ed effetti che poi semplicemente possiamo chiamare “Legge del Karma”. Con questo tipo di conoscenza tutto ciò che desideriamo è in armonia con la vita, perché su questo piano si vede chiaramente che siamo tutti uniti, e quindi non avremo più pensieri distruttivi, che producono dolore, avremo invece desideri costruttivi e in armonia con la vita, e questo produce gioia.
Il problema è che tutto ciò avviene con una certa stabilità alla terza iniziazione, quindi è un percorso ancora molto lungo da compiere, però intanto è bello accennare alle potenzialità che abbiamo come esseri umani. Dobbiamo darci da fare. Lo strumento che ci avvicina sempre di più a tutto questo è la meditazione. Si può meditare su forma, suono e colore. In tutte le tradizioni vedremo che alla fine si medita sempre su forme, suoni o colori particolarmente elevati. Un colore bello, luminoso, armonico, rappresenta una certa qualità energetica che è particolarmente armonica e armonizzante. Visualizzarlo in noi vuol dire immettere quel tipo di energia e di frequenza.
L’effetto positivo della meditazione sta proprio nell’esporre la nostra energia, con la sua frequenza tipica dell’essere umano, a energie molto più elevate che ne elevano la frequenza. Lo stesso avviene meditando sulla forma, per esempio se meditiamo sul “Sacro Cuore di Gesù” meditiamo su una forma che ha come qualità energetica l’Amore che Gesù Cristo ci ha mostrato. Concentrandoci su quel tipo di Amore così puro ed elevato, immettiamo quel tipo di Amore in noi, e così la nostra coscienza pian piano si plasma su quella frequenza.
Allo stesso modo meditare su suoni elevati come i mantra connette alle energie che ci sono dietro, in genere ogni mantra rappresenta una qualità energetica ben precisa e quando decido di intonare un mantra è proprio perché desidero acquisire o stabilizzare quella qualità in me. Funziona, provare per credere! E’ la stessa cosa che avviene con la preghiera, quando questa è fatta con il cuore, invochi il Signore e così apri un canale attraverso il quale la Sua benedizione può discendere. Che cosa avviene? Avviene esattamente quello che ci ha detto Gesù 2000 anni fa: “Chiedete e vi sarà dato”, “Bussate e vi sarà aperto”, “Alzate gli occhi al cielo e ogni altra cosa vi sarà data in più”.
Vi spiego un “segreto”… come agisce il Bene? Il Bene è amore, e l’amore è libertà. Il Bene ama tutto e tutti, ma non obbliga mai nessuno a stare bene, le benedizioni non arriveranno mai contro la nostra volontà. Se noi chiediamo con cuore puro, non ci mancherà mai niente, altrimenti siamo liberi di soffrire come desideriamo. Per capirci con un esempio semplice, diciamo che il bene opera come il Sole che splende su tutti e non chiede niente in cambio e tu sei libero di chiuderti in casa e di non esporti al sole. Il sole non farà una piega, ti lascia chiuderti in te stesso, senza giudicare, e se un giorno vorrai potrai uscire al sole, e il sole sarà ancora lì, pronto a irradiarti con il suo amore. Cosa ci fa capire questo esempio? Ci fa capire che non è vero che non siamo amati, semplicemente siamo troppo chiusi in noi stessi, pensiamo troppo a noi stessi e ai nostri bisogni illusori per alzare gli occhi al cielo ed aprirci alla vita.
E allora non possiamo imprecare Dio se non viviamo una vita soddisfacente, dobbiamo imprecare contro noi stessi, che nella nostra ignoranza continuiamo a percorrere strade che portano alla distruzione e non portano alla gioia. Il Bene ti offre l’amore e la benedizione, ma sta a noi aprire il nostro cuore, attraverso l’aspirazione, alla discesa di questa luce in noi. La Luce non ci viene imposta, eppure è sempre disponibile, e ogni volta che un uomo alza gli occhi al cielo e chiede di essere sostenuto, amato, benedetto, questo avviene! Anche Gesù prima di compiere un miracolo chiedeva: “Vuoi che ti sia fatto questo?”… Capite l’amore e il rispetto per la libertà dell’uomo? Siamo liberi anche di soffrire, se è quello che vogliamo, ma poi quando decidiamo di alzare gli occhi al cielo, niente ci mancherà.
C’è un bellissimo affresco nella basilica inferiore di “San Francesco” ad Assisi, dove si vede che le anime degli esseri di luce fanno discendere corde verso l’umanità, ma è l’uomo che deve alzare gli occhi al cielo, afferrare la corda, e salire, loro non obbligano nessuno ad andare in paradiso, siamo noi che dobbiamo volerlo. Quando tengo dei corsi, la prima cosa che faccio è cercare di mettere da parte la mia personalità e chiedere di essere guidato e sostenuto nel tenere il corso… e questo avviene.
Mi sento sempre sostenuto e guidato, a volte gli allievi mi fanno domande alle quali non saprei rispondere, eppure la risposta arriva e mentre sto parlando tra me e me penso… “Ah, è così? Interessante, non lo sapevo! Grazie.” Non perché sono io, ma perché questa è la vita al di la della piccola parte che conosciamo e che in genere è quella che interessa alla nostra personalità. Ripeto, non perché sono io, come esempio posso portare l’ultima lezione di Energheia, attualmente insegno al terzo anno e i ragazzi cominciano ad essere pronti a loro volta all’insegnamento; allora per fare un po’ di pratica ho chiesto ad un allievo di guidare lui la meditazione, mettendosi in questo stato di apertura, di aspirazione, di “alzare gli occhi al cielo”… ebbene, la meditazione è venuta benissimo e l’allievo ha confermato di avere avuto la certezza di non essere solo lui a guidare la meditazione, ma che era guidato e sostenuto.
Veramente… se alziamo gli occhi al cielo, siamo sostenuti. Questo è difficile fino a quando la nostra mente è attratta dal kama, cioè dai desideri e dai nostri piccoli attaccamenti, ma quando iniziamo a liberarci un pochino, possiamo partecipare di realtà molto meno limitate, molto più leggere, luminose, armoniche… l’energia segue il pensiero, tutto dipende da dove noi rivolgiamo la nostra mente…
Per leggere la prima parte di questo articolo vi rimando a questo link: https://www.yogavitaesalute.it/il-pensiero-creativo-meditazione-prima-parte/
Per leggere la seconda parte di questo articolo vi rimando a questo link: https://www.yogavitaesalute.it/pensiero-creativo-meditazione-seconda-parte/
Roberto Rovatti